
Ma che cosa è? L’acido ialuronico si trova in natura, viene prodotto dall’uomo, ed è uno dei componenti dei tessuti connettivi presenti nel nostro organismo e in quello degli altri mammiferi. Rende elastica la pelle e gli conferisce resistenza. Se viene a mancare, infatti, si formano rughe e inestetismi. Non a caso gli interventi estetici spesso mirano ad aumentarne la sua concentrazione nei tessuti dell’epidermide. A livello chimico la sostanza è un glicosaminoglicano presente naturalmente nella matrice del tessuto connettivo allo scopo di conferirgli il giusto grado di plasticità, viscosità, turgidità e idratazione vista la sua capacità di incamerare molecole d’acqua. Svolge anche funzione “antiurto” essendo un ottimo lubrificante che previene stress e lesioni dei tessuti. Non a caso l’acido ialuronico viene impiegato in cosmesi per preparare delle iniezioni di proteine-collagene atte a prevenire l’invecchiamento della pelle.
Il suo impiego però spazia anche in altre discipline, come la chirurgia otolagica (per riprodurre il timpano) e anche quella oftalmica. Infatti, da tempo si impiega l’acido ialuronico per produrre lacrime artificiali ed effettuare interventi sul corpo vitreo dell’occhio. L’impiego oculistico dell’acido ialuronico spazia anche, come accennato, come componente delle soluzioni liquide impiegate per conservare le lenti. Le caratteristiche dell’acido permettono infatti di preservarne nel tempo la forma della lente (quindi una volta prodotte garantisce la loro tenuta nella fase di stoccaggio prima della vendita) e di garantirne l’igiene.
L’acido ialuronico infatti, sintetizzato e usato come liquido dove immergere le lenti a contatto, forma una naturale impalcatura molecolare attorno a essa che consente il mantenimento della sua struttura durante il periodo di non utilizzo. Per i modelli giornalieri monouso è il liquido ideale per la loro conservazione, chi le usa una volta aperta la confezione avrà sulle dita una lente pressoché immutata dal momento di produzione.
